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Gay & Bisex

Il nuovo assistente bagnanti - parte prima -


di Membro VIP di Annunci69.it maxxx13
29.09.2015    |    2.765    |    3 10.0
"Dopo averlo buttato letteralmente nel letto decisi di spogliarlo almeno così il padre non si sarebbe insospettito..."

Sentivo strani rumori provenire dall’ingresso dell’appartamento, ed ero solo in casa e temevo che fossero i ladri. L’afa non lasciava tregua su Genova città e nonostante una leggera brezza venisse dal mare la temperatura percepita rasentava il clima tropicale.

Mi giravo e rigiravo nel letto immerso nel sudore con solo indosso il costume da bagno senza riuscire a chiudere occhio e, poi eccoli piccoli rumori provenienti dalla porta d’ingresso seguiti dal suono dell’apertura di quest’ultima.

Antonio era fuori città dalla ex- moglie e non potevo disturbarlo Dio solo sapeva dove stavano scopando quei due e rovinagli l’unico divertimento rimasto del suo matrimonio non era nei miei pensieri. Scesi con solo indosso un costume verde e con in mano una mazza da baseball. Cosa mi passasse per la testa di presentarmi così non ne avevo idea.

Immaginai che se i ladri fossero stati più di uno, le lezioni di krav maga non avrebbero avuto effetto e sicuramente li avrei dovuti affrontare almeno con dei vestiti addosso, ma il mio istinto ebbe il sopravvento e mi precipitai giù dalle scale buie cercando di fare meno rumore possibile, contando almeno sull’effetto sorpresa.

Sentivo ancora dei rumori strani come dei passi che incespicano e suoni provenienti dalla cucina , mi stringo contro il muro, reggendo questa mazza striscio piano. Mi resi conto che indossavo un costume da bagno verde e la scarica di adrenalina ebbe effetto anche sul mio attrezzo in mezzo alle gambe che come se fosse posseduto da una misteriosa entità prese a gonfiarsi.

Presi coraggio ed entrai in cucina brandendo la mazza riuscendo a mancare i loschi individui, ma con mio stupore mi resi conto che non erano ladri, bensì erano Bruno ed un suo amico rientrati a casa molto tardi.

Dopo aver acceso la luce ed essermi reso conto di cosa avevo appena combinato, Bruno era completamente ubriaco, e non riusciva a stare in piedi e il suo amico lo aveva riaccompagnato a casa.

Tutto questo mi venne spiegato dal giovane ragazzo a cui non riuscivo a staccare gli occhi di dosso; mentre cercava di abbozzare scuse poco credibili per un avvocato del mio calibro, continuavo ad osservare l’amico di Bruno.

Un gran bel pezzo di manzo, pensavo tra me, biondo occhi azzurri con la barba sul volto. Lo stavo divorando con gli occhi dal vestito a maniche e pantaloncini corti potevo dedurre che avesse un fisico niente male: pettorali ben piazzati, da cui si poteva anche intravedere una tartaruga forgiata da anni di calcio e nuoto, contornato da bicipiti tonici degni di un olimpionico. Insomma il classico figo da spiaggia.

Si chiamava Thomas e veniva da Imperia, non ci volle molto a fare amicizia era simpatico, sempliciotto, di compagnia il classico compagno di bravate ma di quelle innocenti che solo ad una certa età si possono fare.

Mentre parlavamo del più e del meno lo aiutai a mettere il nostro comune amico in piedi e, prendendolo per le spalle dai due lati, incominciammo a salire le scale raggiungendo la stanza da letto. Dopo averlo buttato letteralmente nel letto decisi di spogliarlo almeno così il padre non si sarebbe insospettito.

Nel fare tutto ciò io ero sempre in costume da bagno e notavo durante la nostra conversazione che anche lui mi stava osservando e studiando, ma non conoscendolo bene le sue intenzioni non potevo fare la prima mossa o avrei rivelato cose che dovevano rimanere entro le mura di quella casa.

Presi la palla al balzo e invitai Thomas a fermarsi per la notte visto lo stato alterato e l’ora mi sembrava il minimo sindacale da offrire al salvatore del piccolo erede della famiglia Sxxxxi. Soprattutto il ragazzo aveva i classici “occhi azzurri da letto” ed avevo delle strane vibrazioni alle parti intime che volevano approfondire la conoscenza del giovane amico.

L’afa si faceva sentire ed ero di nuovo sudato ed eccitato allo stesso tempo, era passate due settimane dall’ultima volta in cui mi ero svuotato e la visione di corpi giovani e aitanti mi mandava in estasi. Lo feci accomodare nella mia stanza, gli dissi che in questa casa vige molta libertà in fatto di abbigliamento e, notando che stava anche lui sudando,gli imprestai uno dei miei costumi da bagno invitandolo a fare come il sottoscritto “tanto si sa….siamo tra uomini!!...” causando una sonora risata di entrambi.

Decisi di entrare nella vasca idromassaggio alla ricerca di refrigerio per i miei bollenti spiriti ma ciò non avvenne. Dovete sapere che la vasca del peccato così chiamata dal sottoscritto rimane davanti la mia stanza, dove sono presenti delle porte vetro. Queste ultime sono fatte di un vetro particolare che lascia vedere fuori ma da dentro riflettono l’interno (un vero genio il mio amico!!) per cui avevo a disposizione uno spettacolo gratuito ed ammirare le grazie del giovane Thomas senza che lui se ne rendesse conto.

Dalla postazione in prima fila, potevo godere della visuale e come un voyeur cominciai a toccarmi i capezzoli e il pacco. Effettivamente stavo assistendo a un vero e proprio spogliarello inconsapevole da parte del ragazzo.

Le aspettative non vennero deluse, effettivamente il ragazzo era veramente bello, mostrando un fisico che non aveva nulla da invidiare alle statue greche. Il viso squadrato e la barba bionda donavano al ragazzo un aspetto estremamente virile, continuavo a toccare la mia virilità che ora mai fuoriusciva dall’elastico;

Attraverso le finestre - specchio potei ammirare come gli anni di calcio agonistico e attività fisica avevano lavorato sul suo corpo. Mentre si toglieva la maglietta il mio sguardo indugiava sui contorni dei suoi bicipiti mentre si gonfiavano; osservavo con ardore i pettorali perfettamente ben disegnati.

Il mio sguardo si soffermò sulla tartaruga, aveva una luce che rifletteva dalle sue spalle e potevo notare come il sudore amplificasse la bellezza e vigorosità di quel torace. Era completamente glabro e questo permetteva di ammirare come i duri allenamenti avevano dato forma a quella divinità greca. Si slacciò i pantaloni, i quali volarono in mezzo alla stanza, facendolo rimanere in mutande bianche alla moda.

La mia eccitazione ebbe un impennata, sembrava un vero e proprio modello di intimo, il panno di stoffa e cotone evidenziava maggiormente la muscolatura del basso ventre, lasciando intravedere delle palle molto grosse e un arnese che già da floscio riusciva a scatenare roventi fantasie su come dove essere nella sua piena erezione. Si tolse le mutande.

Tutte le mie convinzioni ebbero conferma e, per un istante, mi sentii leggermente pervertito ma solo per un microsecondo; ora ammiravo un uomo nudo, che in camera mia si stava cambiando.
Un uomo che poteva avere all’incirca venti o ventidue anni nel pieno del suo vigore fisico e forse anche sessuale. Vedevo la sua virilità perfettamente scappellata ondeggiante tra due palle ben formate mentre osservavo un fondoschiena tonico e perfettamente privo di pelo: quanto avrei voluto appoggiare la mia lingua in quel solco!!

Indugiò davanti allo specchio, forse come un atto di ammirazione o forse per pura ingenuità, ma quel pezzo d’uomo che ora era nella mia stanza mi stava arroventando il mio corpo. La voglia mi assaliva e non avevo idea di come potevo soddisfare tanto che, per non venire, dovetti smettere di masturbarmi lasciando il modo fantasioso con cui avrei voluto sedurlo.

Niente viene lasciato al caso e si sa, in quei minuti interminabili dove la calura notturna non cessava e il silenzio regnava sovrano su una terrazza cittadina stava per incominciare una sequenza dalle tinte hard. Da una parte un giovane sulla ventina intento a cambiarsi all’interno di una camera e fuori dentro una vasca idromassaggio in azione, un maturo uomo sulla quarantina immaginava come poter soddisfare i propri appetiti sessuali.

Il ragazzo si chinò per indossare il costume, lasciandomi la visione del fondoschiena e delle parti intime in perfetto stato di conservazione. Il colore viola del tessuto risaltava il corpo perfettamente disegnato da madre natura, anzi la misura stretta del girovita permise di continuare ammirare il pacco che si era creato.

......Continua..........
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